La Commissione Pediatria Anaao Assomed propone alle Regioni di attrezzarsi e farsi trovare pronte con una strategia che porti, nel minor tempo possibile e compatibilmente con le dosi disponibili, a una copertura massiccia dei più giovani
In questi giorni è esplosa la voglia di vaccinarsi delle generazioni più giovani che affollano gli open day riservati ai cinquanta-sessantenni felici di utilizzare l'opportunità che i più "anziani" non sembrano in grado di apprezzare appieno.
L'estate è iniziata e le vacanze sono alle porte, pensare che i nostri ragazzi rinuncino alla socialità estiva con la disciplina di un settantenne è impensabile. Se non protetti potranno costituire un elemento di diffusione fortemente critico da gestire. Tra l'altro riguardo alla possibilità di somministrare il vaccino agli under-16, è arrivato proprio il via libera da parte dell'Ema per il vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech per chi ha tra 12 e 15 anni se arriverà il via libera dell'Aifa, potranno essere vaccinati anche gli adolescenti con meno di 16 anni. "E' molto probabile che all'inizio della settimana prossima Aifa darà il via libera", ha confermato il Commissario per l'emergenza coronavirus, Francesco Figliuolo. "E siamo già in grado di procedere anche su questa classe", ha aggiunto. Al momento dagli uffici del Commissario non verrà indicato un canale preferenziale per la vaccinazione di questa fascia d'età anche se le singole regioni potranno scegliere di organizzare le somministrazioni attraverso gli hub, le farmacie, i pediatri o i medici di famiglia.
La Commissione Pediatria Anaao Assomed propone alle Regioni di attrezzarsi e farsi trovare pronte con una strategia che porti, nel minor tempo possibile e compatibilmente con le dosi disponibili, a una copertura massiccia di queste fasce di età. Da subito si deve procedere sulla fascia 16-18 anni e predisporre i piani per quella 12-15. Il modello degli Junior open day si è dimostrato tra i più efficaci e apprezzati. In poche ore si somministrano centinaia di dosi. Pediatri ospedalieri e di famiglia, sotto l'unica regia dell'Azienda USL di riferimento, potrebbero partecipare in modo integrato, ognuno sulla base degli accordi e delle disposizioni di legge previste, a questa prima fase finalizzata a raccogliere il maggior numero di adesioni e rispondere così ad una esigenza tanto legittima quanto sentita. Alcune Regioni come il Lazio sono già partite ottenendo risultati molto positivi ora tocca alle altre regioni, l'estate è già iniziata.
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